lunedì 5 novembre 2012

CENNI STORICI SULLA CONTRACCEZIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MOVIMENTO PER LA SALUTE DELLE DONNE a cura di Livia Geloso

Prima parte:
La contraccezione femminile tradizionale e l'osservazione del ciclo mestruale



Verosimilmente le pratiche contraccettive femminili sono sempre esistite, infatti, si hanno notizie scritte, anche molto antiche, di tamponi costituiti da radici ed erbe pestate, sostanze gommose, miele, minerali, alghe marine, spugne, sostanze di origine animale, ecc., da inserire in vagina per ostacolare la risalita dello sperma nella cavità uterina. Si tratta, dunque, di pratiche che combinavano l'utilizzo di una barriera meccanica e di sostanze ad azione spermicida. Non abbiamo notizie scritte di una sapienza relativa ai segni dell'ovulazione, ma non è da scartare l'ipotesi che esistesse e facesse parte dell'iniziazione femminile in tempi lontani.
Le prime testimonianze scritte sulla contraccezione, nella nostra area geografica, le troviamo in testi egizi, i più antichi risalgono a tremila anni fa, in cui si parla di varie sostanze applicate su garze come, per esempio, gemme di acacia tritate, mischiate al miele o all'anyt, una specie di gomma. L'anidride di acido lattico contenuta nei germogli di acacia è un principio utilizzato ancora oggi in farmacologia.
Inoltre, si sa che le donne ebree usavano una sostanza spugnosa detta "mock", che introducevano in vagina per chiudere la bocca dell'utero. Le leggi ebraiche permettevano questa pratica alle spose-bambine, alle puerpere e alle donne che avevano figli poco distanziati, perché l'ordine divino "Crescete e moltiplicatevi" riguardava solo gli uomini.
L'uso di pratiche contraccettive è ampiamente documentato nel mondo greco e in quello romano. Ne troviamo notizie nei testi di filosofi tra i quali spiccano Platone e Aristotele, e di medici quali Sorano di Efeso e Ezio di Armida. Quest'ultimo ci fornisce la prima testimonianza scritta dell'uso dell'aceto.
Nel vicino Oriente, nel mondo persiano, prima, e poi nel mondo arabo-musulmano, troviamo ampi riferimenti a pratiche contraccettive femminili del tipo barriera meccanica più sostanza spermicida. Nell'estremo Oriente, in Cina e in Giappone, si ha notizia di pratiche contraccettive molto simili, con sostanze spermicide applicate a tamponi di carta sottile.

E' in ambito cristiano, in particolare in seguito allo sviluppo dell'istituzione Chiesa, che la sapienza contraccettiva delle donne viene combattuta, anche attraverso l'accusa di "stregoneria". Nonostante ciò si ha notizia di pratiche contraccettive tra le donne appartenenti a particolari gruppi etinici: le slovacche mettevano in vagina dei tamponi di lino; le tedesche usavano dischi di cera vergine, o spugne imbevute di succo di limone. Si ha, inoltre, notizia che le contadine tedesche, alla fine del Seicento, si costruissero cappucci cervicali di cera.   
Lo sradicamento delle masse contadine e l'urbanizzazione contribuiscono ulteriormente a disperdere la sapienza delle donne. Lo scenario cambia radicalmente, divenendo uno scenario urbano. Il nostro sguardo deve, dunque, rivolgersi all'Inghilterra, il Paese che è la culla dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione, perché qui, già alla fine del Settecento, si pone il problema del controllo demografico, questione che entra in conflitto con il puritanesimo. Viene rispolverato il metodo della spugna, e se ne fa promotore addirittura il filosofo riformatore Jeremy Bentham, riprendendo questo metodo dal mondo francese, dove si era nuovamente diffuso già nel Seicento, per ridurre la natalità tra i poveri, ma il tema resta all'interno del mondo intellettuale. Alla fine del Settecento, l'idea che sia necessario attuare il controllo demografico si diffonde attraverso il successo del saggio di Thomas Malthus, "Sui principi della popolazione". E' così che si formano dei movimenti per il controllo delle nascite ("Birth Control"), che si estendono agli Stati Uniti e al resto dell'Europa.
Nel 1832, il medico inglese Charles Knowlton si occupa di diffondere la contraccezione femminile, riprendendo la pratica dei tamponi imbevuti di sostanze spermicide come l'allume, il solfato di zinco, il bicarbonato, l'aceto, il sale da cucina, ecc. Il libro da lui pubblicato nel 1834 ottiene un discreto successo negli Stati Uniti e in Inghilterra, dove viene ristampato per più di quarant'anni. I testi che divulgano la contraccezione femminile sono sottoposti a processi, ma l'effetto sociale di questi processi è quello di diffondere le notizie sugli anticoncezionali attraverso i resoconti giornalistici, e così la vendita dei manuali sulla contraccezione aumenta vertiginosamente.
Nel 1859, viene fondata la Lega Malthusiana, guidata da una donna, la dottoressa Annie Besant, la quale diffonde a sua volta l'uso della spugna vaginale, anche attraverso il saggio "La legge della popolazione" (1877). Questo testo sarà tradotto in nove lingue, e nelle successive edizioni presenterà i metodi che si stavano sviluppando: le supposte spermicide, il cappuccio cervicale e il diaframma vaginale.
Negli Stati Uniti, sono due donne ad avere un ruolo fondamentale nella storia della contraccezione femminile, si tratta di Margaret Sanger, infermiera, e Hannah Stone, medico. La Sanger, nel 1916, apre un centro di informazione contraccettiva in un quartiere popolare di New York, che verrà subito chiuso dalle forze dell'ordine; ma nel 1923 dà vita ad un ambulatorio per il controllo delle nascite che farà da apripista a molti altri ambulatori simili nel resto degli Stati Uniti. La Stone, nel 1935, importa dal Giappone dei diaframmi vaginali che vengono bloccati alla dogana, e lei solleva un caso giudiziario che si conclude con una sentenza favorevole: i medici vengono autorizzati a fornire istruzioni e prodotti anticoncezionali.
In Europa, va ricordata l'opera di Wilhelm Reich, medico e fondatore dell'approccio corporeo in psicoterapia, il quale creò, negli anni Trenta, a Berlino dei consultori per l'educazione sessuale e contraccettiva delle donne e dei giovani. Il suo saggio "La rivoluzione sessuale", sarà un testo importante di riferimento nella "stagione dei movimenti" che prenderà il via nella seconda metà degli anni Sessanta negli Stati Uniti e si diffonderà in Europa con il "maggio francese", nel 1968. Ricordiamo che la "stagione dei movimenti" originò, negli USA, dalle battaglie abolizioniste per i diritti della popolazione afro-americana, e dalla lotta contro la guerra nel Vietnam, a cui parteciparono molte studentesse; e che dall'esperienza del movimento studentesco si svilupparono il movimento neo-femminista, oltre che i movimenti gay, lesbico ed ecologista.
Dopo la seconda guerra mondiale si formano in tutto il mondo molti movimenti per il Birth Control, che creano, nel 1953, l'International Planning Parenthood Federation (IPPF). L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), costituitasi presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), si è assunta parte dell'attività di ricerca dell'IPPF.
Infine, la contraccezione femminile di tipo tradizionale è stata ripresa in mano dalle donne dei gruppi femministi che hanno dato vita al movimento per la salute delle donne, l'attività di questi gruppi femministi è stata caratterizzata dall'invenzione della pratica del self-help. L'osservazione attraverso l'autovisita dei cambiamenti che avvengono durante il ciclo mestruale (il periodo che va dal primo giorno delle mestruazioni al giorno prima dell'inizio delle mestruazioni successive), e che permettono di individuare i segni dell'ovulazione, è stata abbinata all'azione di barriera e spermicida, riducendo l'uso dei mezzi contraccettivi ad una settimana al mese. Il metodo dell'osservazione dei cambiamenti dell'os (apertura dell'utero) e del muco cervicale (muco che esce dall'os durante l'ovulazione) durante il ciclo consiste nell'evitare la penetrazione da 4 giorni prima a 3 giorni dopo l'apparizione dei segni dell'ovulazione.Per acquisire una relativa conoscenza personale sui propri segni dell'ovulazione, occorre osservarsi con uno speculum quasi quotidianamente per diversi cicli, possibilmente per un anno. Tale conoscenza può essere acquisita solo da una donna su se stessa. I cambiamente vengono annotati su una scheda. L'os chiuso ha la forma di una lineetta, quando comincia ad aprirsi prende la forma di un punto e, poi, di una "o". Finita l'ovulazione, l'os si richiude e si riapre per le mestruazioni. Il muco cervicale è filante, e al momento del picco ormonale dell'ovulazione, può essere preso tra il pollice e l'indice e tirato senza rompersi. Messo sul vetrino di un microscopio, il muco dell'ovulazione che è trasparente, offre un bello spettacolo, infatti, cristallizza a felce, come i fiocchi di neve. E' proprio la sua particolare struttura che gli permette di offrire agli spermatozoi una strada sicura fino a dentro l'utero, e di superare l'ambiente leggermente acido della vagina che li ucciderebbe. All'osservazione del ciclo si può abbinare il rilevamento della temperatura basale con l'apposito termometro. La temperatura basale è la temperatura più bassa raggiunta dal corpo nelle ore del risveglio. Immediatamente prima dell'ovulazione, la temperatura basale si abbassa leggermente, e dopo 24-72 ore da quel momento avviene un rialzo di vari decimi di grado, e rimane alta fino a un giorno circa prima delle mestruazioni. Il rilevamento della temperatura basale coadiuva l'osservazione dell'avvenuta ovulazione.
Questo approccio alla contraccezione ha permeso alla donne di radicarsi nella propria corporeità sessuata e di condividere quest'esperienza con altre donne, insieme al sapere sulla propria salute. Le donne dei gruppi di sel-help hanno così avuto la sensazione di un cerchio che si ricongiungesse, prima di tutto con le donne sapienti che vennero perseguitate come "streghe", e, proseguendo nel tempo, con le donne sapienti delle società pre-patriarcali preistoriche, le quali non ci hanno lasciato testi scritti, poiché per millenni il sapere è stato trasmesso oralmente, ma archetipi femminili di dee potenti, simboli di un pensiero capace di cogliere e gestire la complessità dell'esperienza umana, al contrario del pensiero occidentale moderno afflitto dall'ossessione della riduzione-a-uno e dall'oggettivazione, ovvero, dalla cosiddetta "razionalità strumentale" che ci sradica così dalla corporeità come dalla condivisione comunitaria.
(continua)       

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