La Via
Lattea è la prima realizzazione di una Casa Maternità in Italia e nasce nel
1990 a Milano. Le Case Maternità sono nate negli Stati Uniti negli anni 70 come
luoghi demedicalizzati per l'assistenza ai parti fisiologici. Si diffusero in
Europa negli anni 90, soprattutto in Germania e Svizzera. In Italia l'avvento
delle Case non fu facile né rapido. Tutto ciò che riguardava la gravidanza e il
parto dipendeva (e dipende) dai medici e dagli ospedali e per la donna rimaneva
(e rimane) un'esperienza individuale, spesso in solitudine, spesso carica di
ansie e paure.
Il grande
fermento degli anni 70 e 80 nell'ambito ostetrico vide il formarsi di gruppi e
associazioni che avevano l'obiettivo di restituire ai protagonisti della
nascita, le madri, i padri e i loro bambini, il diritto ad un'esperienza
sicura, intima e partecipata che evitasse gli scempi delle sale parto dei decenni
precedenti. Necessitavano quindi altri luoghi del parto, fuori dagli ospedali. In Italia ci fu una spinta verso il parto a
domicilio e fu quasi obbligata data la difficoltà di ottenere fondi per
aprire nuove strutture e permessi per farle funzionare. A noi capitò
un'occasione.
Il
progetto iniziale fu quello di una Casa del Parto e questo nome è indicativo di
cosa pensavamo di
fare là
dentro. Assistere i parti, quelli "normali", a basso rischio, fuori
dall'ospedale.
La
realizzazione fu possibile grazie all'incontro tra operatori della nascita e
operatori del Villaggio
della Madre e del Fanciullo di Milano, un ente laico e privato sorto
nel dopoguerra per offrire rifugio e
assistenza
ostetrica ed educativa a madri nubili minorenni. La presidente e fondatrice del
Villaggio,
Elda
Scarzella, e la sua segretaria, la danese Noonfjall, furono convinte promotrici di quella che
allora
veniva chiamata "nascita senza violenza" ed erano altrettanto
convinte che una buona nascita
fosse la
premessa per una buona relazione mamma bambino. All'interno del Villaggio
esisteva una
sala parto
(una stanza con un lettino ostetrico) ed esisteva l'autorizzazione per
un'assistenza
extraospedaliera
alla nascita ma nessuno la utilizzava più da tempo, le ragazze partorivano
tutte in
ospedale
Noi volevamo fare
in modo che lì, in una casa che non fosse quella della donna, potessero tornare
a
nascere i bambini.