giovedì 29 novembre 2012

Aggiornamento contraccezione dai siti femministi negli USA curati dai Centri di self-help e dal Collettivo di Boston autore di "Noi e il nostro corpo". Stefania Costa*

Il sito di Women’s Health Specialists o Feminist Women’s Health Centers of California (Specialiste della salute delle donne o Centri femministi della salute delle donne della California), ovvero l'insieme delle cliniche per le donne che si sono ispirate alla pratica del Self-help, ci accoglie a mani aperte perchè il loro motto è: "Salute delle donne nelle mani delle donne e libertà di scelta per tutti".
Le foto, che vengono rinnovate di sovente, mostrano sempre donne durante l’autovisita e in ogni caso con in mano lo speculum, infatti, le cliniche femministe sono tutte originate da gruppi di self-help.
La pagina sulla contraccezione apre sui dati di efficacia di ogni metodo distinguendo tra reale e teorica.

venerdì 23 novembre 2012

mercoledì 21 novembre 2012

Contraccezione, chi l'avrebbe detto?! Livia Geloso

Riflessioni sulla seconda giornata di Self-help: riparliamone! organizzata da Archivia 
17 novembre 2012 
Casa internazionale delle donne di Roma

Chi l'avrebbe detto che un tema come la contraccezione, da tempo scivolato dietro le quinte rispetto alle tematiche che galvanizzano l'attenzione, potesse suscitare tanti interventi interessanti e un clima di confronto e di condivisione tanto corroborante?
Chi l'avrebbe detto che le cose scritte nell'opuscolo dedicato alla contraccezione, "Anticoncezionali", pubblicato dal Gruppo Femminista per la Salute della Donna (GFSD) come cooperativa editoriale nel 1978, potessero ancora fornire un punto di riferimento? Chi l'avrebbe detto che avremmo riparlato con interesse del metodo dell'osservazione dei segni dell'ovulazione, compresa la temperatura basale, abbinato all'uso dei mezzi di barriera (diaframma, cappuccio cervicale, preservativo maschile) e agli spermicidi, metodo che permette di usare mezzi contraccettivi solo per una settimana al mese?
E allora provo a fornire delle spiegazioni da sottoporre anch'esse al confronto.

17 novembre: Aidos, la storia, le azioni, il condom femminile

La Presidente di Aidos, Daniela Colombo, racconta l'originale approccio di questa o.n.g., nata nel 1981, alla contraccezione, alla difesa della salute femminile e allo sviluppo dell'empowerment delle donne nel Sud del mondo. Aidos si richiama direttamente alle esperienze che i gruppi femministi italiani per la salute sessuale e riproduttiva hanno messo in campo durante la stagione del movimento delle donne. Questo spiega anche la scelta di lavorare con persone di elevata professionalità e al contempo con un chiaro background femminista. Molti i riferimenti alla storia del movimento femminista italiano e alle diverse realtà non solo del Sud del mondo. Daniela richiama l'importanza di sostenere le donne irlandesi, che stanno chiedendo una legge che depenalizzi l'aborto, ma ci ricorda anche che sugli anticoncezionali non si fa più ricerca, se non nella contraccezione d'emergenza; non ultimo un dato indicativo: in Italia è dal 1995 che manca un'inchiesta globale, di ampio respiro, sulla salute sessuale e riproduttiva. 
Dopo la proiezione di Empowerment delle donne in Giordania: una collaborazione positiva,
Ornella Fantini, ostetrica di Aidos, riporta le sue esperienze sul campo, spiegando come ci sia stato un tentativo di integrare le esperienze e le figure presenti nei paesi in cui Aidos interviene con le acquisizioni positive che l'organizzazione ha cercato di proporre - e non di esportare - alle donne di culture e paesi diversi.
Serena Fiorletta, responsabile Ufficio stampa di Aidos, e punto di contatto tra il gruppo Self-help e Aidos, illustra la campagna Paper Dolls per il condom femminile e distribuisce le bambole di carta su cui scrivere riflessioni e pensieri sulla contraccezione.

17 novembre: Diversamente Occupate il giorno dopo

In Pillole del giorno prima Claudia Bruno e Angela Lamboglia di Diversamente Occupate raccontano la giornata sulla contraccezione del 17 novembre dal loro punto di vista, arricchendo la riflessione di spunti pratici...

17 novembre: le donne immigrate del Consultorio di piazza dei Condottieri (Pigneto) e la contraccezione - Centro Donne Dalia

Il Consultorio di Piazza dei Condottieri è collocato nel VI Municipio, un territorio che presenta caratteristiche sociali, economiche e territoriali molto varie ed una composizione demografica socialmente e culturalmente eterogenea. Da molti anni, all’interno del territorio si registra un forte flusso di migranti, provenienti da molti paesi tra cui in particolare dall’est europeo, dalle Filippine, dal Bangladesh, dalla Cina, per citare le comunità numericamente più presenti (Open data: www.dati.comune.roma.it). All’interno di molte famiglie e di molte comunità immigrate presenti nel nostro territorio, le donne vivono le difficoltà maggiori sia nell’inserimento sociale e lavorativo, sia nell’accesso ai servizi, sia nella possibilità di usufruirne in maniera ottimale.

17 novembre: Internet, la contraccezione, le giovani - Pina Caporaso

Il tema di questa comunicazione richiede in prima battuta un accenno alla crescente presenza e alla sempre più ampia diffusione dell’iniziativa delle donne nella rete. Contrariamente allo stereotipo che vorrebbe le donne lontane ed incapaci di governare i mezzi tecnologici, assistiamo e partecipiamo ad un uso importante, quotidiano, di Internet, sia di singole che di gruppi e associazioni impegnati in ambito femminista. Che sia un blog permanente o una mailing list per promuovere una singola iniziativa, che il tema sia la violenza contro le donne o la difesa della legge 194, che si tratti di adolescenti, ventenni, trentenni e via via più su, direi che in rete ci siamo.
Il punto, però, è un altro.

mercoledì 7 novembre 2012

CENNI STORICI SULLA CONTRACCEZIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MOVIMENTO PER LA SALUTE DELLE DONNE a cura di Livia Geloso

Terza parte:
Contraccezione e malattie trasmesse sessualmente (MTS).
Il condom maschile e femminile.


C'è ancora un altro aspetto del nostro tema da affrontare, un aspetto particolarmente attuale: l'intrecco tra prevenzione dalle gravidanze indesiderate e prevenzione dalle malattie trasmesse sessualmente, compreso l'AIDS, acronimo di "Acquired Immunodeficiency Syndrome", in italiano "Sindrome di immunodeficienza acquisita", in quanto, per la maggior parte degli esperti, i rapporti sessuali ne sarebbero la causa primaria di contagio. L'importanza attuale dell'intreccio suddetto è stato provocato proprio dall'imporsi a livello mondiale dell'AIDS, per il quale non c'è ancora cura, e che rappresenta una malattia molto grave, anche letale. Ricordiamo che le classiche malattie trasmesse sessualmente sono: la gonorrea, la sifilide, la clamidia, il papilloma virus e le verruche genitali. Proprio per proteggersi da queste malattie, fin da tempi molto lontani, venne approntato il condom (preservativo) maschile. Fino all'Ottocento, era fatto con intestino d'agnello, ed era costoso; con la produzione industriale della gomma, fu prodotto su larga scala, divenne poco costoso e più maneggevole. In Italia è stato ed è uno degli anticoncezionali più usati. I motivi per cui viene scelto sono: la semplicità d'uso; l'alta efficacia se usato correttamente (95-98%); l'innocuità; la comodità di usarlo solo al momento del rapporto; il coinvolgimento dell'uomo nella gestione della contraccezione.
Il condom maschile è stato consigliato dai gruppi di self-help come metodo anticoncezionale per i primi rapporti di penetrazione, piuttosto dei contraccettivi ormonali e dello IUD (spirale), che specialmente durante l'adolescenza possono interferire con lo sviluppo, ed anche quando il diaframma poteva creare qualche problema di inserimento, ma oggi il diaframma è introvabile in Italia, mentre si può trovare il cappuccio cervicale.
Purtroppo, in passato, molte donne si rifiutavano di usare il preservativo perché lo abbinavano alla prostituzione femminile. Per le donne del movimento per la salute, lo sviluppo dei contraccettivi ormonali e degli IUD ha rappresentato una deresponsabilizzazione degli uomini. Le donne del GFSD (Gruppo Femminista per la Salute della Donna) annotavano nel 1978: "Nella nostra esperienza abbiamo notato che da qualche tempo c'è un ritorno all'uso del preservativo, sia tra le donne che l'avevano abbandonato per usare la pillola o la spirale, sia tra quelle, le più giovani, che non l'avevano mai usato. Per alcune donne il preservativo si rivela una vacanza dopo che hanno avuto problemi con la pillola, con la spirale ed anche con il diaframma." Alcune donne dei gruppi di self-help andarono loro stesse a comprare i preservativi nelle farmacie come atto dimostrativo, e li offrirono ai loro partner sessuali per valutarne la capacità di dimostrarsi responsabili e collaborativi. Inoltre, suggerirono di far diventare l'inserimento del preservativo sul pene parte dei giochi sessuali, come quando è la donna ad occuparsene.

martedì 6 novembre 2012

CENNI STORICI SULLA CONTRACCEZIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MOVIMENTO PER LA SALUTE DELLE DONNE a cura di Livia Geloso

Seconda parte:
La contraccezione femminile moderna e il suo impatto sulla corporeità. Anticoncezionali ormonali e lo IUD (o spirale).



Negli anni Cinquanta del secolo scorso, si sviluppa una branca della biologia e della medicina, quella che riguarda l'importantissima funzione degli ormoni e la loro produzione in laboratorio, che tanto ha influenzato e continua ad influenzare il rapporto con la corporeità nel mondo moderno. En passant ricordiamo che lo sviluppo in questione diede inizio alle procedure di cambiamento di sesso, insieme allo sviluppo delle tecniche chirurgiche relative. Ma sicuramente l'ambito in cui i farmaci a base di ormoni sintetici sono più utilizzati riguarda la salute delle donne. E per correttezza storica occorre ricordare che fu la stessa Margaret Sanger, che abbiamo incontrato come sostenitrice del diaframma vaginale, a entusiasmarsi, già ottantenne, alla possibilità di una contraccezione ormonale per le donne, tanto che raccolse fondi per un progetto che porterà, nel 1960, alla commercializzazione di Enovid, la "pillola" inventata da Frank Colton. Dopo di ciò, molte altre "pillole" vennero prodotte e commercializzate. Il loro lancio sul mercato si intrecciò con il profondo cambiamento nei costumi relativo al rapporto tra donne e uomini che stava avvenendo, e la "pillola" fu proposta come la chiave della "liberazione sessuale" delle donne, tanto che quelle che non ne volevano fare uso venivano definite "retrograde".
Alla fine degli anni Sessanta, però, le donne impegnate nel movimento per la salute all'interno del movimento femminista - il movimento nel movimento come lo ha definito Luciana Percovich - che sono anche le donne dei gruppi di self-help, esprimono una posizione diversa: si dedicano ad analizzare l'impatto degli ormoni sintetici utilizzati a fini contraccettivi sulla salute, e scoprono, basandosi sia su fonti ufficiali che sull'esperienza delle donne, una serie di effetti collaterali anche gravi; e, inoltre, portano l'attenzione sul fatto che l'assunzione di ormoni artificiali, sopprimendo il ciclo mestruale, altera la percezione della propria corporeità sessuata delle donne. La campagna di controinformazione e di denuncia portata avanti dalle femministe e dai gruppi di difesa dei consumatori ha successo e ottiene il risultato che gli anticoncezionali ormonali vengano modificati e venga posta maggiore attenzione alla nocività dei prodotti in commercio.

lunedì 5 novembre 2012

CENNI STORICI SULLA CONTRACCEZIONE DAL PUNTO DI VISTA DEL MOVIMENTO PER LA SALUTE DELLE DONNE a cura di Livia Geloso

Prima parte:
La contraccezione femminile tradizionale e l'osservazione del ciclo mestruale



Verosimilmente le pratiche contraccettive femminili sono sempre esistite, infatti, si hanno notizie scritte, anche molto antiche, di tamponi costituiti da radici ed erbe pestate, sostanze gommose, miele, minerali, alghe marine, spugne, sostanze di origine animale, ecc., da inserire in vagina per ostacolare la risalita dello sperma nella cavità uterina. Si tratta, dunque, di pratiche che combinavano l'utilizzo di una barriera meccanica e di sostanze ad azione spermicida. Non abbiamo notizie scritte di una sapienza relativa ai segni dell'ovulazione, ma non è da scartare l'ipotesi che esistesse e facesse parte dell'iniziazione femminile in tempi lontani.
Le prime testimonianze scritte sulla contraccezione, nella nostra area geografica, le troviamo in testi egizi, i più antichi risalgono a tremila anni fa, in cui si parla di varie sostanze applicate su garze come, per esempio, gemme di acacia tritate, mischiate al miele o all'anyt, una specie di gomma. L'anidride di acido lattico contenuta nei germogli di acacia è un principio utilizzato ancora oggi in farmacologia.
Inoltre, si sa che le donne ebree usavano una sostanza spugnosa detta "mock", che introducevano in vagina per chiudere la bocca dell'utero. Le leggi ebraiche permettevano questa pratica alle spose-bambine, alle puerpere e alle donne che avevano figli poco distanziati, perché l'ordine divino "Crescete e moltiplicatevi" riguardava solo gli uomini.
L'uso di pratiche contraccettive è ampiamente documentato nel mondo greco e in quello romano. Ne troviamo notizie nei testi di filosofi tra i quali spiccano Platone e Aristotele, e di medici quali Sorano di Efeso e Ezio di Armida. Quest'ultimo ci fornisce la prima testimonianza scritta dell'uso dell'aceto.
Nel vicino Oriente, nel mondo persiano, prima, e poi nel mondo arabo-musulmano, troviamo ampi riferimenti a pratiche contraccettive femminili del tipo barriera meccanica più sostanza spermicida. Nell'estremo Oriente, in Cina e in Giappone, si ha notizia di pratiche contraccettive molto simili, con sostanze spermicide applicate a tamponi di carta sottile.

venerdì 2 novembre 2012

La politica del controllo della fertilità CONTRACCETTIVI E STERILIZZAZIONE Manuela Merli e Linda Lombardo

Da "Differenze 6/7" sul 1° Convegno internazionale sulla salute della donna
organizzato dal Gruppo Femminista per la salute della donna (GFSD)
giugno 1977 - Roma


Ci siamo riunite in una stanza del primo piano, vicino alla stanza dove si discuteva del parto. All'inizio non eravamo in molte, ma poi siamo aumentate, e tra i nomi che abbiamo raccolto ci sono almeno 40 donne di varie parti d'Italia e diversi paesi stranieri (Spagna, Australia, Germania, Svizzera, Grecia...). Riassumere quello di cui abbiamo parlato è difficile per due motivi: uno più generale, cioè il fatto che cercare di riportare con parole semplici la discussione di una giornata significa, per forza di cose, schematizzare e ridurre una cosa viva, il diverso modo di esprimersi delle persone, i loro sentimenti; l'altro motivo più specifico è legato soprattutto al tipo di problema che abbiamo affrontato, l'importanza che ha per le donne il problema della contraccezione, il tentativo che facciamo oggi come femministe di porci questo problema in modo più complessivo e più critico, il crollo dell'identificazione "pillola=emancipazione", la ricerca di una sessualità diversa, sono una serie di problemi enormi che hanno implicato un discorso su come ognuna di noi si pone rispetto alla contraccezione, su come non essere semplicemente sottomesse agli interessi di una generale politica demografica decisa al di fuori  di noi, su come combattere parallelamente la sperimentazione sulle donne da parte delle case farmaceutiche e le loro speculazioni economiche, su come affrontare il rapporto sessuale con un uomo, se decidiamo di farlo.